Armozo

0
1211
ARMONIA. In effetti la parola deriva dal greco “armonia” che significa: collegamento, giuntura, connessione, e dal verbo “armozo” : collego, connetto, unisco. Quindi nell’armonia tonale un suono preso da solo comunque non ha valore; assume valore in rapporto ai suoni precedenti e successivi in quanto si crea la cosiddetta linea melodica, lo stesso discorso valga per gli accordi la cui sequenza stabilita in base alle regole tonalistiche assume un significato che ad oggi, dopo anni e secoli di tonalismo, piace ancora di più in quanto è diventato prevedibile da parte dell’ascoltatore.  Una sequenza di accordi della musica tonale crea “armonia” sulla base delle “qualità dinamiche di un gruppo di accordi”(concetto che d’ora in poi definirò con il termine anglosassone”Contour”.) Nella musica modale esiste la possibilità di creare il “contour”. E questa possibilità esiste anche nelle composizioni che utilizzino un solo modo. Il contour ha per fine la creazione di un senso logico che colleghi gli accordi. Nell’armonia tonale la creazione del “contour” ha delle regole, BASATE SU CRITERI LOGICI, che conosciamo ( tipo II-V-I, cascata di quinte alla Gershwin, Coltrane changes, turn around vari….). Nella musica modale esistono altre regole che ci permettono di creare un contour e sono basate su altri principi ad esempio sul concetto di tensione e distensione tonale: La disposizione dei semitoni in una scala modale(es: Phrygian),determina il suo grado tensivo, rispetto ad un’altra scala modale nella quale i semitoni hanno un’altra disposizione(es: Mixolydian).Di conseguenza l’utilizzo di scale modali fatto in base a certe regole crea un contour basato su ALTRI CRITERI LOGICI e quindi una “connessione” tra gli accordi ed i modi utilizzati che merita il nome “ARMONIA”. Punto 2): L’utilizzo di un solo modo nella forma non alterata è giustamente privo di armonia in quanto vengono a mancare le tensioni e le distensioni viene a mancare il contour modale come già descritto brevemente . Anche quì comunque esiste il modo per creare distensione e tensione e per creare un contour! La possibilità ci viene data dall’utilizzo dei modi alterati. Questi sono i modi tradizionali nell’ambito dei quali si introducono le “note mancanti”. Mi spiego meglio: se ad esempio partiamo dal modo base -C Lydian- in un brano monomodale, le note presenti nella scala sono qelle che tutti conosciamo. Le note mancanti sono Db-Eb-F-Ab-Bb.(Ricordiamoci che qualsiasi scala è un estratto della scala cromatica e quindi le note mancanti sono in realtà note ” non suonate” ma non “note non esistenti” nella scala scelta: Introducendo tali note una alla volta oppure anche più di una per volta otteniamo le “scale modali alterate”. Desidero fare un esempio semplificativo: Se introduciamo Db avremo altri accordi ed altre linee melodiche come la triade Db/F/A, se introduciamo Eb avremo la triade Eb/G/C o altre triadi come ad es Eb/G/Bb ed altre linee melodiche e così via. Tutte queste nuove forme accordali si sovrappongono al cantus firmus del C Lydian in forma poliaccordale, contrappunistica o polifonica creando situazioni a carattere bitonale ecc…. Questo tipo di approccio alla scala modale fa sì che una scala modale alterata in vario modo con l’aggiunta delle note mancanti è in grado di creare situazioni di tensione e distensione tonale con introduzioni di vari nuovi accordi e linee melodiche che si sovrappongono al modo base creando un “contour” e quindi l’ ARMONIA. La logica che connette le varie forme accordali e tramite la quale scegliere le note mancanti da suonare ESISTE e brevemente tale logica agisce in funzione del grado di dissonanza creato dalla nota scelta da inserire. Infatti ogni nota mancante è inserita in un “livello di dissonanza” secondo la logica IN-OUT.
Giuseppe Perna

 

Qualcosa di me:
Articolo precedenteAnto Pett/Bart Van Rosmalen: Playwork
Articolo successivoJohn Wolf Brennan with Esther Fluckiger: Tarkus and other love stories
GIUSEPPE PERNA, pianista ed insegnante di Armonia Tonale e Modale, è un musicista che propone un modello di improvvisazione totale, che combina il classicismo e il jazz modale d‘avanguardia. La poetica musicale e melodica di Giuseppe Perna è per sua definizione “un tentativo di immersione in sé stessi, per essere in grado di toccare la bellezza” . Nell’arte di G.P. si coglie anche il suo scetticismo sulla società contemporanea, è la musica del fermarsi in tempo, materializzazione nel suono di un vuoto sorprendente, dove l’azione ritmica e melodica spesso è rallentata volutamente per indurre alla riflessione. L’improvvisazione modale libera dal prevedibile e spinge verso l’ignoto di una performance dove l’orchestrazione tipica proposta dalla modernità ufficiale si indebolisce per l’oscuramento dell’ elemento musicale di gravitazione tonale.