Sebbene sembri paradossale, già i primi compositori jazz auspicavano un ritorno alle tradizioni ancestrali che si conservavano nella madre terra, l’Africa. Duke Ellington, accanto alla sua superba scrittura swing, non nascondeva quella virtù di flirtare con le nuove aperture musicali rinvenienti dal mondo e con le tradizioni dei suoi avi; l’esempio di “Fleurette Africaine” era esplicativo del modo con cui il