Nicolas Bacri

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Uno dei migliori e più interessanti frutti del polistilismo contemporaneo è il compositore francese Nicolas Bacri (1961): partito da studi seriali riflessi nelle sue prime opere, Bacri ad un certo punto ha abbandonato la totale serialità per dedicarsi ad un proprio e particolare lirismo che si esprimeva con tutto quello che la storia e l’insegnamento classico aveva prodotto fino a quel momento: amante degli strumenti ad arco (violini e violoncello in particolare) e dell’orchestrazione (ha già scritto diversi concerti per vari strumenti e ha all’attivo già 6 sinfonie), il suo stile si è caratterizzato per gli echi e i ritagli che il compositore effettuava, in un tributo esplicito ad alcuni dei suoi maestri ispiratori: si va dal contrappunto barocco di Bach al classicismo/romanticismo di Beethoven (specie quello sinfonico), dalle particolarità delle espressioni del movimento romantico inteso fino agli insegnamenti della scuola viennese di Schoenberg (che è stata l’oggetto dei suoi primi studi). La Naxos mette a disposizione un album scaricabile in solo download (il cd sarà pubblicato più in là così come già altre volte stabilito) di sole composizioni pianistiche che evidenzia il cambiamento di stile percorso nel tempo. E’ emblematica la dichiarazione contenuta nelle note allegate di “Piano Works“, secondo la quale la sua musica rifiuta di essere contenuta in un particolare stile, poichè quello che gli interessa sono le modalità espressive che non conoscono definizioni di tempo….“My music is not neo-Classical, it is Classical, for it retains the timeless aspect of Classicism: the rigour of expression. My music is not neo-Romantic, it is Romantic, for it retains the timeless aspect of Romanticism: the density of expression. My music is Modernist, for it retains the timeless aspect of Modernism: the broadening of the field of expression. My music is Postmodern, for it retains the timeless aspect of Postmodernism: the mixture of techniques of expression.”
Raggiunto il traguardo delle 100 opere, il compositore francese risulta citato qua e là in registrazioni sparse di altri musicisti, mentre le sue opere, in specie i concerti per strumento e molte sinfonie non sono state ancora trasferite su cd. Quello che abbiamo discograficamente è una minuta serie di registrazioni recenti in cui emerge sicuramente quella della preghiera ai martiri ebrei di tutti i tempi, “Une Priere” per violino ed orchestra, dove svetta una magnifica dimensione strumentale dal carattere forte, direi quasi aggressivo se consideriamo il tema, ma che grazie al suo variare stilistico e al violinista Laurent Korcia, cerca di dare tutt’altro significato in un dinamismo che non si adatta alla solita commemorazione cercata dalla media dei suoi colleghi per composizioni di quel genere. Notevole è anche la sinfonia n. 4 incisa su “Sturm und drang” accanto ad altri concerti per la Bis nel 2009, e i quartetti per violini incisi dal Psophos Quartet, che costituiscono, attraverso i suoi espliciti omaggi e riferimenti al passato, una chiara rappresentazione della sensibilità artistica di Bacri. L’unico dubbio non riguarda Bacri, ma il problema dell’origine della scrittura: rifarsi anche in maniera frammentaria a più epoche costringe i compositori ad uno sforzo superlativo nella creazione di qualcosa che possa essere allo stesso tempo originale e riproducibile del personale modo di “sentire” la musica: in tal senso Bacri è uno dei pochi ad aver evitato il pericolo e perciò merita un ascolto più attento ed adeguato.
Discografia consigliata:
-Une prière, Korcia, Wdr S.O., Rca Red Seal
-Sturm und drang, Kantorow, Tapiola Sinfonietta, Bis
-String quartets 3-4-5-6, Psophos Quartet, Mecenate Music
-Cello concerto, G.Enescu Philarmonic Orchestra, Etcetera
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.