In principio (o quasi) furono le ‘Sequenze’ di Luciano Berio, atlante del possibile strumentale con cui il Maestro integrava le tecniche estese e le digressioni improvvisate in una scrittura solistica audace, magmatica e sottilmente irriverente. E in ultimo (ma non ultimo) fu – dolente passato remoto – il discepolo Stefano Scodanibbio, tra i più talentuosi e sensibili interpreti