The City of Tomorrow – Blow

0
501

Vicenda curiosa, quella del quintetto di fiati, che dopo una discreta fortuna fra Sette e Ottocento è stato quasi abbandonato per privilegiare il più “canonico” quartetto d’archi, a oggi l’organico più longevo e trasformista della musica da camera. Solo con le avanguardie del Novecento, tra rivoluzione dodecafonica e spirito decadente, l’ensemble di fiati ha potuto emanciparsi e dare

Articolo precedenteDario Calderone – Il nuovo contrabbasso italiano
Articolo successivoThe young English free improvisers (the first part)
Critico e curatore musicale indipendente, è autore del blog Esoteros (www.esoteros.net), dove pubblica recensioni in italiano e inglese di musica “altra”– sperimentale, avanguardia, improvvisazione e classica contemporanea. E’ stato redattore di Ondarock per 10 anni. È co-fondatore e direttore artistico del progetto culturale Plunge, attivo a Milano e dedicato alla promozione delle più interessanti espressioni della musica elettronica e di ricerca contemporanea; dal 2016 Plunge è guest curator della prestigiosa rassegna di musica elettronica Inner_Spaces presso l’Auditorium San Fedele.