Il quartetto d’archi da Debussy fino al 1950

0
664
Orixe originally posted to Flickr as Tallinn String Quartet in Tel Aviv Autor Estonian Foreign Ministry - licenza Creative Commons recoñecemento xenérico 2.0.

 

Il decadentismo di Brahms era la più tangibile espressione del fallimento degli ideali romantici: tuttavia, dalle ceneri di questo periodo, la coscienza musicale raggiunge (come succede nei momenti peggiori) alcune delle sue forme di vertice: la materia del quartetto per archi segue questi eventi; in particolare si delineano tre correnti:
1) quella degli impressionisti che parte dalla Francia con il quartetto seminale di Cesar Franck, esempio che viene seguito dai connazionali Faurè, Debussy e Ravel: l’umore romantico si sta modificando a favore di una ricerca sonora tendente all’estasi strumentale, dove fanno capolino gli esperimenti sulle scale modali; musica come divagazione del pensiero artistico (positivo o negativo che fosse). Questa strada si irradia in tutta Europa fornendo materia sonora per il quartetto d’archi all’equivalente movimento inglese (soprattutto Vaughan, Holst, Bridge, ma poco più in là anche Britten), a quello italiano (Malipiero, Pizzetti), quello scandinavo (Sibeliius e Nielsen), etc.;
2) quella dell’espressionismo musicale (per fare un paragone con la pittura) dettato dal serialismo della seconda scuola di Vienna: Schoenberg, Berg e Webern, tutti compositori profondamenti radicati nella realtà classica austriaca, vogliono sviluppare un nuovo modo di comporre che si basa su una tecnica che restituisce alle dodici note una posizione di sostanziale parità: tale evento si tramuta in musica, restituendo all’ascoltare un suono “atonale” , che apre però al mondo della musica colta una prospettiva enorme. Diceva il compositore Theodor Adorno, a proposito della Lyric Suite per archi di Alban Berg che si trattasse di una “latent opera”, la ricerca di un’espressione nuova, che scavasse nei meandri di quei sentimenti nascosti che la regolarità della musica aveva soffocato fino ad allora (e suscita interrogativi ancora oggi);
3) quello dello sperimentalismo americano: sulla base dei risultati raggiunti dal quartetto di Dvorak, Charles Ives propone la sua nuova concezione musicale fatta di elementi folkloristici (marcette, canzoni d’epoca, sonorità da banda da inizio secolo) ed elementi tecnici (utilizzo del quarto di tono, si cominicia quindi ad entrare nelle tonalità intermedie della scala musicale), così come Cowell usa il suo radicalismo anche nelle vesti di compositore per quartetto con la sua “armonia ritmica” che prevede tempi diversi di esecuzione per ciascuna linea melodica.
Il tonalismo comunque avrà la sua continuazione sia direttamente attraverso i meravigliosi quartetti di Leos Janacek, la seconda ondata di romantici scandinava, tutta l’ondata dei compositori americani “romantici” del novecento (Barber, Schumann, etc.) e in generale tutti i neoclassici. In questo rimescolamento si distinguono i quartetti dell’ungherese Bartok, che compie un’operazione di confluenza tra l’istinto compositivo di Haydn e Beethoven, le nuove possibilità di suonare attraverso tecniche estese (verrà ricordato per il suo particolare pizzicato sui violini) e il sentimento nazionalistico del suo paese. Si va verso una embrionale fusione di generi che coinvolge anche qualche elemento barocco (come nel caso di Martinu, il più poliedrico di tutti i compositori) o la latinità (l’ingresso dei compositori sudamericani nel quartetto vede soprattutto la presenza di Villa-Lobos e Ginastera). Non mancano anche gli incroci tra istinti neoclassici e serialità come nel caso di Hindemith.
Discografia consigliata:
Impressionisti:
-Faure/Franck, String quartets, Dante Quartet, Hyperion
-Debussy & Ravel, Streichquartetts, Emerson String Q., Deutsche Gramophone
-Vaughan Williams, The string quartets, The Medici string quartet, Nimbus R.
-Britten/Bridge/Holst: String quartet, Brindisi String Quartet, Conifer
-Malipiero, String quartets, Orpheus String quartet, ASV R.
-Pizzetti, String Quartets in A major e D major, Lajtha quartet, Marco Polo
-Sibelius/Nielsen, Intimate voices, Emerson String q, Deutsche Gr.
Espressionisti:
-Schoenberg, The string quartets, New Vienna String Quartet, Philips
-Berg, Lyric Suite, Kronos Quartet, D. Upshaw, Nonesuch
-Webern, Works for string quartet, Emerson String Quartet, Deutsche Gr.
Sperimentalisti:
-Ives/Barber, American Originals, Emerson String q, DG
-Cowell, Mosaic, Mode R.
-Hàba, String quartet n. 2, Stamitz Quartett, Bayer
Altri:
-Janacek, String Quartets, Alban Berg Quartett, EMI
-Bartok, Six string quartets, Novak Quartet, Philips
-Martinu, String quartet, Martinu Quartett, Naxos
-Hindemith, String quartet n. 4. Danish Quartet, Cpo
-Villa-Lobos, String quaret 6, Cuarteto Latinoamericano, Dorian
-Ginastera, String quartet 1&2, Henschel Quartet, Arte Nova
Articolo precedenteIl quartetto d’archi nell’ottocento, prima di Debussy
Articolo successivoIl moderno string quartet
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.