R.i.p. Jon Hassell

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Kotoviski photographed by Henryk Kotowski - Own work, CC BY-SA 3.0
E stamattina ci svegliamo anche senza Jon Hassell.
Riprendo quando dissi di lui in un mio vecchio articolo sull’eredità di Don Cherry:
“…studente di La Monte Young e Stockhausen e affascinato dalle glacialità elettriche di Miles Davis del periodo elettrico, Hassell cercò nella vibrazione lunga dei suoni e nella rielaborazione elettronica della sua tromba quell’impulso necessario per rendere efficienti e possibili determinate intuizioni. Con lui la tromba riuscì a riprodurre perfettamente il sentimento sottostante dell’artista: poteva essere sinuoso, etereo, piangente, viaggiante, capace di ricostruire i suoni delle giungle o la memoria storica di un posto o di una popolazione… […]. L’incontro tra il discorsivo e il lirico, tra Cherry e Miles Davis, si materializzò grazie a lui…”
Quello che abbiamo sentito da lui da Vernal Equinox (1977) fino ad almeno Power Spot (1986) ha avuto un’importanza vitale per alcuni sentieri di sviluppo della musica (sui linguaggi post-moderni, sul jazz nordico, sull’evoluzione elettronica della tromba).
RIP Jon.
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.