Il 4 maggio su Downbeat Mario Pavone fece la sua ultima dichiarazione pubblica, prendendo spunto dagli ultimi lavori con Matt Mitchell e Tyshawn Sorey. Disse: “It took every bit of energy, and the music is what got me through. I’ve had a great life and I’m so appreciative of all the players who jumped in and generously contributed, from the heart. I’m grateful, happy, satisfied with my life, ready to move to this next cycle.”
Coerenza e tanta passione per il jazz, Pavone ha calcato le scene del jazz dei sessanta entrando inizialmente in contatto con Paul Bley ma è soprattutto con Bobby Naughton, vibrafonista oggi dimenticato, che scrisse alcune bellissime pagine di musica creativa, un trend che è continuato con la trilogia Alacra R., che ha sancito la sua carriera come leader. Grande esperto del contrabbasso, dall’incavo profondo e irregolare, Pavone non ha mai perso coerenza, per la sua musica bisognava solo spendere un pò più di tempo e con lui in piena sintonia entrarono musicisti come Bill Dixon, Thomas Chapin, Marty Erhlich, Braxton e tanti altri.
Caldo invito al riascolto.
Qui un concerto completo con il Dialect Trio al Litchfield Jazz.
RIP Mario.