Ampiezza di esecuzioni e registrazioni (più di 450) hanno caratterizzato la vita artistica del direttore d’orchestra olandese Bernard Haitink. Inutile sottolineare come Haitink abbia profuso le sue versioni su un campione più che rappresentativo della musica classica dell’Ottocento e primo Novecento, praticamente tutti i mostri sacri sono passati dalle sue mani e nelle mani dei collezionisti di classica attraverso i suoi dischi. Haitink ha diretto per un lungo periodo la Concertgebouworkest (quasi 25 anni) per poi ottenere la direzione delle importanti filarmoniche di Londra e Berlino e poi la sinfonica di Londra. Il suo stile è stato descritto come inimitabile, passionale ma senza acuti e senza peso, qualcosa che va dritto allo scopo senza perdere sostanza emotiva.
Molti ascoltatori si ritrovano nelle interpretazioni di Mahler o Bruckner, io trovo che le perle discografiche pubblicate sotto la sua direzione vadano cercate in altri posti, a cominciare dalla materia dei concerti pianistici: The 4 Piano Concertos di Rachmaninov con Ashkenazy al piano e la Concertbouworkest, i Concerti per piano di Brahms con la LPO suonati da Brendel e le incursioni su Shostakovich su alcune sinfonie (nona e decima) e Strauss (5 Great Tone Poems, con Jochum).