Guillaume Connesson: Cosmic Trilogy

0
594
Source Own work Author Benjamorris, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license. No change was made

 

Grazie alla Chandos finalmente possiamo ascoltare su cd in prima assoluta la Cosmic Trilogy del giovane compositore francese Guillaume Connesson (1970): la composizione iniziata dalla odierna terza parte nel 1997 e finita con la prima parte nel 2007, costituisce l’approccio di Connesson alla materia della creazione del mondo: nelle note di copertina viene spiegato come il primo movimento “Aleph” sia dedicato al cosiddetto Bing-bang primordiale con un tono spigliato e ben rappresentativo dell’accaduto; nel secondo movimento vi è la nascita della luce e delle stelle “Une lueur dans l’âge sombre”, che inevitabilmente ripiega l’orchestrazione sulle componenti a fiato, e l’ultima parte “Supernova” che in teoria dovrebbe rappresentare l’esplosione estemporanea di una stella nella galassia e la sua comparsa nel firmamento, dove nuovamente il tono si fa sostenuto. Connesson è compositore che trae linfa vitale innanzitutto dalle tradizioni orchestrali francesi (in molti passaggi sembra di risentire Ravel, di cui molti critici ne mettono a confronto la capacità di scrittura, Dutilleux e soprattutto il Messiaen di “Turangaila Symphony) ma che non disdegna amalgama musicale con alcuni aspetti del minimalismo americano (John Adams soprattutto) e della materia orchestrale di Stravinsky (“Rite of Spring”): Completa il disco il mini concerto per piano “The shining one” (Eric le Sage al piano) composto per il pianista francese Thibaudet che trae ispirazione anch’esso da una novella dello scrittore Abraham Merritt “The moon pool”. Quindi un compositore con credenziali di alto livello e con inspirazione musicale non solo strettamente imparentata con le arti musicali ma anche con quelle pittoree ed editoriali (“Supernova” è dichiaratamente collegata al quadro di Kandinsky “Quelques cercles” e al libro di Stephen Hawking “A brief hystory of time”). Si potrebbe accostare per ricerca e freschezza compositiva a compositori americani contemporanei come Michael Torke e Jennifer Higdon, denotando una magnifica predisposizione per la composizione ricca e colorata e devota all’orchestrazione, il tutto in una cornice di ampia e moderna tonalità.

Articolo precedenteTre modi di suonare ambient: alcune nuove pubblicazioni discografiche
Articolo successivoKamran Ince e la musica turca
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.