Un tracciato di conoscenza per il centenario della nascita di Ligeti

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cover CD Clear or Cloudly, Deutsche Gr.

Il 28 Maggio 2023 György Sándor Ligeti avrebbe compiuto 100 anni. Le tracce della sua presenza nella musica contemporanea odierna sono ancora presenti e perciò, a vantaggio di tutti coloro che non hanno maturato una conoscenza adeguata del compositore ungherese, il centenario potrebbe essere il momento di colmare le deficienze sia con l’ascolto della sua musica sia con adeguate letture.
Ligeti ha dato il suo contributo alla musica con alcuni approcci innovativi distribuiti su più argomenti e su queste pagine il suo nome è apparso spesso in funzione dimostrativa. Per la musica il consiglio è di ripassare almeno tutta la composizione che va dai Glissandi, opera di elettronica del 1957, fino al terzo libro degli studi pianistici che precede la scomparsa del compositore nel 2006: per chi vuole spendere bene il suo tempo su Ligeti propongo un’immersione completa, che cerca i riferimenti più consoni al compositore tramite le interpretazioni/registrazioni più riuscite, questo anche ai fini dello sviluppo di una capacità critica; in anni recenti sono state caricate sulla rete molte versioni validissime dei suoi pezzi che potrebbero essere affiancate alle registrazioni su vinile o CD. Per Lux Aeterna rivolgetevi però solo alla versione di A Cappella Amsterdam.
Dal punto di vista delle letture ho già avuto modo di consigliarvi il testo bellissimo di Ingrid Pustijanac dal titolo György Ligeti: Lo Spazio Immaginario. La mia recensione è una piccola base di partenza degli argomenti sviscerati in maniera ineccepibile dalla musicologa (leggi qui). In più potreste integrare la lettura con quanto ho scritto del compositore in relazione alle sue opere all’interno di temi specifici che coinvolgevano anche altri compositori: il mio commento sul Ligeti di Aventure si trova nella storia che ho tracciato per la vocalità nel teatro contemporaneo (leggi qui), così come le intuizioni del compositore sulla tastiera, già presenti dai tempi di Volumina, sono state ampiamente commentate da me per dimostrare l’eredità consegnata ai pianisti e fisarmonicisti delle generazioni successive (leggi qui). Nel 2013 Simone Santi Gubini descrisse per Percorsi Musicali anche la sua opera Le Grand Macabre (leggi qui), un tentativo non pienamente riuscito di Ligeti di sintetizzare le sue innovazioni nel teatro.

Uomo colto e dotato di una sottile ironia, Ligeti coltivava una diversità nella visione musicale, qualcosa che lo rendeva innovativo e rispettoso al tempo stesso di teorie, stili e appartenenze. Da una parte penso alla magnifica intuizione intorno alle “nuvole” e alla costituzione di una nuova temporalità, dall’altra penso anche a quanto diceva in merito al desiderio ultimo di una dedica di una strada sbagliata alla sua morte, una circostanza che potrebbe far pensare ad un compositore fortemente in contrasto con le necessità dell’audiance e del mondo accademico; invece, la sua musica ha sempre avuto un assorbimento molto più semplice della sua complessità tecnica e posto le basi di una profonda ricerca sui parametri musicali, dove il tratto di comunanza è soprattutto la necessità di fissare il livello della comprensione nell’ascolto. Tutti i suoi interventi su stili e quantificazioni degli elementi impressi nelle partiture si riconducono alla necessità di produrre un lascito nella percezione: su questo punto è difficile affermare che Ligeti non abbia centrato nettamente i suoi obiettivi.

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.