Massimiliano Damerini: catene di atomi lucenti

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Un’altra scomparsa eccellente è arrivata ieri con Massimiliano Damerini. Genovese, interprete sia classico che contemporaneo con un curriculum di altissimo livello, è stato il depositario di un novecento pianistico di cui conosceva la bellezza del repertorio e le insidie aperte dalle nuove correnti accademiche della musica: grande esecutore di sonate e concerti per pianoforte, Damerini espresse tutto il suo apprezzamento per Schubert e i romantici ma circoscrisse anche nelle sue passioni un periodo musicale che sentiva favoloso e innovativo e che iniziava con il Concerto op. 20 di Skryabin del 1897 e stilisticamente finiva negli anni ottanta del novecento con la IV Sonata al piano di Sciarrino nel 1992; in mezzo a questo periodo tantissimo da interpretare, da Berg a Gershwin, da Debussy ai neoclassici, da Berio a Lachenmann, mentre all’estremo temporale destro una continuazione concettuale grazie alle commissioni con Bettina Skzypczak, Mauricio Sotelo, Carlo Alessandro Landini e tanti altri.

La sua è stata un’attività intensa e ricca di riconoscimenti e viveva ancora di grandi fermenti: sul mio tavolo ho ancora il cd della Sonata n. 7 di Carlo Alessandro Landini, magistralmente interpretata da lui, in cui dà fondo perfetto, in 56 minuti senza pause, al potente, irritato e smarrito mondo del compositore, che la scrisse come reazione alla depressione dovuta alla scomparsa di sua madre.
Nel 2013 ebbi la fortuna di conoscere Maria Flavia Cerrato, l’attuale pianista dello Schallfeld Ensemble, che documentò per me in via eccezionale il concerto di Cajkovskij n. 1 suonato da Damerini al Teatro Carlo Felice di Genova; in quell’occasione il pianista genovese diede un saggio della sua bravura e si espresse così:
Analizzare il tutto e filtrarlo attraverso il proprio vissuto”, questo il lavoro che un interprete dovrebbe svolgere trovandosi di fronte ad una partitura. Che essa sia stata scritta ieri e mai eseguita, oppure duecento anni fa, ormai storicizzata da innumerevoli e più o meno grandi musicisti…”.
Cercare un equilibrio interpretativo tra momenti pianistici differenti della storia era il suo scopo, dimostrare che forse esiste una calibratura acustica ed emotiva dei suoni che discerne dalle distanze temporali. Damerini non aveva il piglio dell’esecutore estroso sul palco, anzi era un uomo calmissimo, gentile e ben vestito, che puntava tutto sul suono e la sua razionalizzazione, sull’inflessibilità dei tempi e sulla corretta accentuazione delle dissonanze e della sobrietà espressiva.
Ci sono moltissimi riferimenti per ascoltare Damerini, forse eccessi discografici per il comparto classico e parecchie mancanze per quello contemporaneo, soprattutto in relazione ai compositori italiani (Ambrosini, Gentilucci, Di Bari, Fellegara e recentemente Magnan), ma per chi come me ama la contemporanea, consiglio di rifarsi l’orecchio almeno con le interpretazioni ancora non superate di pezzi come Lemma Icon Epigram di Brian Ferneyhough, di Ausklang di Helmut Lachenmann, con i pezzi flauto e piano con Roberto Fabbriciani comprensive delle versioni profuse su Nino Rota, nonché con le esecuzioni di Su un oceano di scampanellii e Rose in Fiamme di Mauricio Sotelo, con i Concerti per pianoforte di Luis De Pablo, il concerto für Klavier und Orchester di Bettina Skzypczak, nonché naturalmente il Complete Piano Works di Salvatore Sciarrino.
Il teatro Carlo Felice, luogo della camera ardente dell’artista, costituirà anche la sua ultima “apparizione”.

RIP Massimiliano Damerini

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.