Nuova iniziativa del brand curatoriale di musica e arti d’avanguardia KLANG fondato da Cristiano Latini. Si tratta di “DIORAMA – Sovrapposizioni traslucide fra layer accademici e intuizioni aliene“, una micro-rassegna organizzata presso il Liminal Space di Roma, divisa in due appuntamenti tra il 25 gennaio e il 22 febbraio. Particolarmente interessante è l’evento del 25 gennaio in cui si potrà assistere alla performance di Beatrice Miniaci nel progetto Les Biologistes Marins e, in collaborazione con l’etichetta Superpang, alla prima esibizione italiana della compositrice e sound artist polacca Aleksandra Slyż. Sono due spettacoli che promettono tanto, esempi di una visione moderna della musica che vuole creare originalità.
Beatrice Miniaci, flautista classica e performer, nel suo tapes selections, si riporterà al progetto di Les Biologistes Marins profuso insieme al batterista, produttore e compositore Anton Sconosciuto. Il loro lavoro esplora l’intersezione tra suono e narrazioni legate all’acqua, indagando come la creazione artistica si colleghi a problematiche contemporanee come l’innalzamento della temperatura del mare, il consumo e lo spreco di acqua e l’inquinamento acustico (per un’esauriente spiegazione del progetto puoi vedere qui). Il loro primo album dal titolo If places were sounds, pubblicato ad ottobre scorso, è una raccolta di musica sperimentale, molto di più di una semplice seduta di ambient music e molto più accattivante di un prevedibile meeting improvvisativo, qualcosa che li vede posizionati su un tema con strumenti e gesti personali, non solo flauto, percussione e voci (ossia le loro impostazioni di base) ma anche ampolle d’acqua che vengono fatte suonare, materiale video, inserzioni di field recordings che ritraggono laghetti e paesaggi e intersezioni sonore prodotte con sintetizzatori ed oggetti.
Parimenti interessante sono le idee della compositrice polacca e sound designer Aleksandra Slyż. Oltre alla composizione classica, Slyż si interessa di elettronica, un intento che la dirige verso la formazione di una musica colossale che sappia tener dentro la forte tensione microtonale che può scaturire dallo studio degli strumenti acustici in combinazione con quelli elettronici. Sulla scia del pensiero di Radigue, Niblock e Oliveros, Slyż compie una vera e propria ricerca sia sugli strumenti che nei mezzi elettronici che usa: qui la puoi apprezzare nel progetto più gettonato e richiesto nei festival di musica contemporanea elettroacustica o sperimentale, quello di Tonarium, dove gestisce grandi sintetizzatori analogici alla ricerca di un enorme drone sound immersivo di cui si porta all’eccesso il dettaglio sonoro (c’è anche una pagina bandcamp che ti introduce alla sua musica complessiva).
Gli spettacoli saranno preceduti da un talk a cura di Livore, che anticiperà anche il secondo appuntamento di DIORAMA, il 22 febbraio prossimo, che vedrà la performance del chitarrista e sound engineer CYMA e la premiere romana della compositrice italiana ma di stanza a Berlino Agnese Menguzzato.