Le evoluzioni della tecnica e l’esegesi profonda ed emotiva della letteratura del flauto sono elementi a cui dobbiamo mostrare riconoscenza. Tra i protagonisti di questa rivoluzione nel campo del flauto non può certo mancare Roberto Fabbriciani, un musicista munito di una competenza immensa sullo strumento e di un’apertura mentale in grado di assecondare l’intelligente sforzo alternativo della composizione fin dagli anni settanta. Fabbriciani è stato depositario dell’interesse di Maderna, Boulez, Berio, Nono, De Pablo e tanti altri, immerso in un lungo tragitto di scoperte e miglioramenti della sostanza flautistica di cui oggi non possiamo fare a meno per una realtà qualitativa della musica.
Tra le innumerevoli ricerche di Fabbriciani quella con Luigi Nono è stata una delle più affascinanti: