Musica e sufismo in Pakistan

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Con un passato culturale controverso, la musica del Pakistan è divisa quanto i suoi gruppi etnici che la compongono. Tuttavia, nonostante restrizioni e proibizionismo che hanno costretto al lumicino alcune delle antiche tradizioni classiche e folk del paese, almeno la componente relativa al Sufismo è sempre stata ben accolta ed allineata al mondo musulmano. I principali generi musicali sviluppati sono stati quindi quelli che hanno ricevuto un raccordo di tipo spirituale: qawwali, ghazal, kafi. L’interesse dell’Occidente verso la musica spirituale pakistana ha coinvolto parecchi personaggi della musica internazionale, fin quando uno di loro, segnatamente Peter Gabriel, per alcuni musicisti ne ha decretato in popolarità la loro carriera, al di fuori dei confini del loro paese. Sia per lo qawwali che per il ghazal, il Pakistan ha avuto due grandi e riconosciute stelle: Nusrat Ali Fateh Khan e Abida Parveen; mentre il qawwali richiamava l’elevazione dello spirito a mò di cerimoniale con esoteriche ritmiche espressioni, il ghazal richiamava la poesia classica arabica. In entrambi fondamentale era la personalità della voce del cantante e la strumentazione ritmica, con uso soprattutto di tabla, dholak e vari idiofoni, che inevitabilmente indicava la provenienza indiana. Il lato ritmico di questa musica non fu un aspetto secondario perché probabilmente stregò Gabriel e lo convinse ad una politica di promozione più pressante: oltre alla inevitabile presenza di Nusrat Ali Fateh Khan, l’inglese portò a maturazione i suoi nipoti, nell’aggregazione di Rizwan Muazzam Qawwali e anche i rappresentanti di una delle famiglie di canto più devote del Pakistan, i Sabri Brothers.
Nusrat e Abida (di cui si stimano ancora i suoi interventi e l’immacolata propensione all’apprezzamento della sua musica nei tour all’estero) hanno probabilmente chiuso un cerchio attraverso la loro musica: se le operazioni dei due hanno sistemato un debito storico nei confronti del sufismo riproponendo la venerazione di uomini religiosi importanti, santi o poeti (tra cui Amir Kushrau riveste una coscienziosa idolatria), è anche vero che le operazioni fatte con la supervisione di Gabriel hanno rafforzato l’idea che fossero possibili nuovi esperimenti ed incroci con la prospettiva occidentale; se da una parte il film L’Ultima Tentazione di Cristo ha aperto delle possibilità immense a livello musicale e cinematografico, che le aree orientali più evolute hanno subito considerato per costruirci un percorso formativo (vedi l’Iran), dall’altra l’approfondimento dei connubi solo in alcuni casi sono stati all’altezza delle situazioni, come nell’esempio di Shafqat Ali Khan, un parente di Nusrat e figlio di Salamat Ali Kahn, un leggendario cantante pakistano portatore di un’antichissima famiglia di cantanti del genere khyal, un canto modale originario del Nord India che tanto piacque agli improvvisatori dell’Occidente. Shafqat (che canta ghazal e khyal) ha dimostrato in “Sublime Sufi” come la visuale artistica mediorientale stretta nella morsa di una completa esplorazione possa continuare ad affascinare con inserzioni di strumentazione moderna, potenziata e senza relazione alla provenienza geografica (può essere una chitarra elettrica così come una percussione che non sia una tabla). Far sopravvivere la “purezza” del linguaggio è compito difficile, soprattutto quando si pensa alle deviazioni che il rock o l’hip hop hanno determinato in una folta schiera di cantanti e musicisti che non hanno abbracciato a sufficienza gli aspetti devozionali, ma è anche l’unico modo per creare le solide premesse per quell’integrazione di elementi che eviti quel deplorabile orgoglio tradizionalista che nostalgicamente vorrebbe ritornare al passato dimenticando qualsiasi impulso della società moderna.
Discografia consigliata:
Nusrat Ali Fateh Khan
-In concert in Paris (5 cds Ocora 1985)
-Live in London (Navras, 1989)
-Mustt Mustt (Real Wordl, 1990)
-Shahbaaz (Real Wordl, 1991)
-Night song con Michael Brook (Real World 1996)
Abida Parveen
Jahan-e Khusrau, Navras 2000
Visal, World Village 2002
Mehdi Hasan
Classical Ghazals (Navras 1990)
Sabri Brothers
-Ya Habib, Real World, 1990
Rizwan Muazzam Qawwali
-Better destiny, Real World 2002
Shafqat Ali Khan
-Sublime Sufi: new perspectives on ancient sufi roots, Arc 2003
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.