Bright Sheng: Blazing Mirage / The Song and Dance of Tears / Colors of Crimson

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“…..Sheng features three orchestral compositions that move in the same perspective, namely to drag you into a stylistic and geographical whirlwind, without any physical and consequential movement. The romantic strings with Mahler’s charismatic smell go together with the eclectic orchestral mouvement of some twentieth century American composers (Barber, Bernstein, Diamond), as well as oriental traditional instruments guide us on Silk Road or in the most arid China’s areas where we can also feel the trembling of Shostakovich…..”
 
“The dance and song of tears” (in which Sheng uses traditional instruments such as pipa and sheng) and “Colors of crimson” (in which the marimba moves into iridescent musical lands between East and West) are among the best and immediate compositions of the Chinese composer.
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La specialità del compositore cinese Bright Sheng sta tutta nell’abbinamento tra esuberanza ed amalgama. La scrittura di Sheng, ormai diventato da tempo uno dei compositori cinesi guida nell’avanzato processo di integrazione delle culture est/ovest del mondo, paga un debito composito. La parte orientale è supervisionata nei minimi particolari e gli spunti melodici si rifanno ad un ampio range di culture tradizionali (Sheng ha da sempre avvalorata la tesi di Bartok che vede ai confini di un paese una ricchezza musicale per commistione superiore alle zone centrali); la parte occidentale è invece un misto tra l’esuberanza strumentale delle orchestre americane post-moderne (Bernstein è un mentore di Sheng) e la profondità dei momenti orchestrali più incisivi di Mahler e in misura minore di Shostakovich. Queste due ampie e differenti prospettive vengono diluite nella scrittura con una speciale enfasi sulla coloratura, che non segue uno scontato criterio di unione tra culture, ma cerca, attraverso un’equilibrata dosatura delle fasi orchestrali (che passano da delicati momenti lirici a decise sferzate strumentali) di replicare i profumi dei posti descritti.
In quest’ultima ed ulteriore pubblicazione per la Naxos, Sheng presenta tre composizioni orchestrali che non spostano l’ottica compositiva, che è quella di trascinarvi in un turbine pluri-stilistico e pluri-geografico, senza però nessun spostamento fisico consequenziale. Degli archi romantici con l’odore carismatico di Mahler si fondono nell’eclettico impianto orchestrale di una serie di compositori americani del novecento (da Barber a Diamond passando per Berstein), così come mentre si cammina lungo la Silk Road o nei territori più aridi della Cina si può anche avvertire un tremito alla Shostakovic. Ossia un flusso in cui riconoscere la vecchia Vienna e la moderna New York, Shangai e le zone periferiche della Cina fino ad arrivare a Mosca.
“The song of dance and tears” (in cui ci si avvale dell’apporto di strumenti tradizionali, sheng e pipa) e “Colors of crimson” (in cui la marimba assume un vestito cangiante tra oriente ed occidente) sono tra le migliori e più immediate composizioni del cinese. La più recente “The Blazing Mirage” segue un canovaccio più incentrato sull’espressività dello strumento per cui è stata composta, il violoncello, dovendo illustrare in qualche modo l’effetto sorprendente delle particolarità degli affreschi e manoscritti delle Dunhuang Caves.
Leggere le note di Sheng.
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.